CronacaRegione

Bullismo ed emergenza educativa. Episodi preoccupanti nella nostra città

di Gianni Fraccalvieri

Si rinnovano episodi preoccupanti nella nostra cittadina ai danni di cittadini inermi.È un fenomeno dilagante, esercitato da piccole bande di adolescenti bisognosi semplicemente di affermare la propria personalità in formazione. Nell’età adolescenziale il bisogno di differenziarsi e di costruire la propria personalità in qualsiasi maniera, trova le sue forme più plateali con la realizzazione di aggressioni, insulti e forme di scherno, oppure anche mediante forme di violenza fisica; unico obiettivo è quello di dimostrare la propria supremazia sulla vittima.

La nostra cittadina non è esente da queste forme di devianza. I ripetuti danneggiamenti dei locali di una parrocchia, le aggressioni verbali a carico di persone prese di mira nel centro storico sono segno di un malessere, tutto sommato fisiologico, vista l’età dei protagonisti, ma che assumono risvolti di carattere penale, perseguibili per legge, di cui i ragazzi non si rendono conto ma che concretamente è quello a cui si espongono; il fenomeno del bullismo infatti è spesso commesso da minorenni: in questi casi per i danni cagionati dal fatto illecito dei figli minori rispondono i genitori con lo stesso conviventi ex art. 2048 c.c. 

Queste azioni sono caratterizzate da intenzionalità, avendo il bullo l’obiettivo di offendere, danneggiare, emarginare la vittima; ripetitività, essendo le azioni persecutorie reiterate nel tempo; disparità di forza tra i soggetti coinvolti (la vittima in genere è in posizione di inferiorità che impedisce di sottrarsi alle angherie); isolamento della vittima, spesso timorosa nel chiedere aiuto ad altri.

A livello generale il fenomeno sta assumendo dimensioni notevoli tanto da invitare il parlamento a mettere a punto provvedimenti (vedi ultima legge finanziaria che ha istituito un fondo permanente per il contrasto del fenomeno del bullismo) che purtroppo sono poco conosciuti ma che riguardano tutti gli ambiti educativi e non solo la scuola.

Per evitare che episodi spiacevoli di cui la cronaca locale e nazionale ormai fa menzione ogni giorno, è necessario che gli interessati o chi si accorge di queste forme persecutorie denunci l’accaduto alle autorità competenti e chi deve intervenire lo faccia ed anche in maniera celere per evitare che si arrivi a conseguenze estreme. L’atto di bullismo in sé ha la sua gravità, ma va condannato soprattutto per le conseguenze fisiche e psicologiche a carico delle vittime, spesso inermi e remissive.

Ultimo passaggio, doveroso, a proposito e di cui raramente si parla, vista la giovane età dei protagonisti di questi episodi, è l’aspetto educativo. Gli adolescenti in crescita hanno bisogno di chi li aiuti a superare la fase più delicata dell’esistenza. L’ambito educativo non può essere ristretto alla scuola ed alla famiglia, ma è tutta la città che educa. Agenzie educative che fino a pochi anni fa svolgevano il loro ruolo, lo hanno perduto; mi riferisco all’ambito delle parrocchie, a quello delle associazioni, laiche e religiose, associazioni sportive; agenzie che hanno inciso non poco nel passato sull’ambito giovanile e che ora hanno smarrito questo importante compito. Le istituzioni pubbliche hanno attrezzato strumenti relativamente nuovi per affrontare l’emergenza educativa, ma bisognerebbe interrogarsi su quanto la presenza dei Centri Aperti giovanili comunali (CAP) stia incidendo sulle dinamiche sociali in continua evoluzione (a Gioia è attivo quello del Comune, è chiuso ormai da diversi mesi quello convenzionato adiacente la Parrocchia di San Vito). Una sfida enorme, non rimandabile per questa nostra società, schiacciata sulle questioni immediate, ma che deve iniziare a guardare al futuro investendo maggiormente, sia con risorse economiche che dal punto di vista umano/relazionale sui giovani di oggi.

Un pensiero su “Bullismo ed emergenza educativa. Episodi preoccupanti nella nostra città

  • in prima linea dovrebbero essere genitori e scuola ad intervenire, senno è tutto inutile.

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