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Pro Loco – La Buona novella di De Andrè al Cine Sacro Cuore

Si terrà il 29 dicembre alle ore 20 nel Cine Teatro Sacro Cuore e non nella Chiesa Madre, come inizialmente comunicato, l’atteso concerto “La buona novella – Testi e musica di Fabrizio De Andrè” organizzato dalla Pro Loco “Antonio Donvito”.

Ad eseguirlo in una veste inedita per soli, coro ed ensemble strumentale, l’Associazione Nova Artistudium.

Attraverso una lettura personale dei Vangeli apocrifi, il cantautore genovese ha voluto raccontare il lato umano e terreno di Gesù di Nazareth. Scritta durante gli anni delle lotte studentesche, La buona novella voleva essere un’allegoria, come l’autore stesso la definì, «…perché racconta di un uomo che, molto prima dei movimenti rivoluzionari sessantottini, aveva lottato contro gli abusi del potere, contro i soprusi dell’autorità, in nome di una fratellanza universale».

Voce recitante: Anna Garofalo

Coro Sudcontrocanto: Beatrice Cafagna, Filippo Di Maso, Antonella Iacobellis, Tina Iacobellis, Leonardo Latorre (voci soliste).

Nova Artistudium Ensemble: Antonio Dambra flauto, Daniela Zurlo clarinetto, Andreina Kiss violino, Serena Antonacci violino, Giuliana De Siato viola, Paola De Candia violoncello, Tommaso, De Vito Francesco contrabasso, Nicola A. Staffieri chitarra e mandola, Antonio Di Cosola chitarra, Francesco Bruno percussioni, Domenico Bruno pianoforte, Donato Falco direzione e arrangiamenti.

Ascolteremo: Laudate Dominum, L’infanzia di Maria, Il ritorno di Giuseppe, Il sogno di Maria, Ave Maria, Maria nella bottega d’un falegname, Via della croce, Tre madri, Il testamento di Tito e Laudate hominem.

La ricerca su canti popolari ispirati ai Vangeli apocrifi per voce recitante, coro e strumenti è di Donato Falco. “Ricercare” è un termine applicato, a partire dal XVI sec., a brani musicali caratterizzati da ricerca tecnica e/o svolgimento di un’idea melodica in piena libertà formale. Questa composizione è costituita da due episodi musicali a commento di canti della tradizione popolare ispirati a narrazioni tratte dai Vangeli apocrifi. Nel caso specifico si fa riferimento al canto “Fermarono i cieli” (canto popolare del XVIII sec.) e alla laude “Voi ch’amate lo Criatore” (Laudario di Cortona (XIII sec.).

“I Vangeli apocrifi sono una delle testimonianze più vive del cristianesimo primitivo. Qui i cristiani riversano tutto il loro ingenuo bisogno di conoscere del proprio Salvatore e Maestro più di quanto i quattro Vangeli canonici non dicano. La letteratura popolare di tutti i tempi ha trovato tra questi testi molte delle sue pagine migliori. L’arte figurativa cristiana, l’agiografia, la novellistica medievale hanno largamente attinto a questi racconti. Una sorta di cristianesimo “sotterraneo” traboccante di bisogni umani, di speranze e di candida forza creativa si muove sotto queste pagine che spesso attingono alla commovente bellezza dell’arte.” [M. Craveri]

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