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Chiesa San Francesco. Partito il restauro dello storico organo a canne

“In vista del giubileo del 2025, dopo le dovute autorizzazioni della nostra Arcidiocesi e della Soprintendenza di Bari, sono partiti lo scorso 11 novembre i lavori di restauro del maestoso organo a canne del 1911 che da oltre un secolo accompagna le celebrazioni liturgiche nella chiesa di San Francesco.

Lo strumento è databile al 1910 e attribuibile alla bottega organaria Inzoli di Crema, come risulta da fonte documentaria (collaudo dell’organista Ulisse Matthey del gennaio 1911); costruito in origine a trasmissione pneumatica, ha poi subito negli anni ’60-’70 del XX secolo un intervento di elettrificazione, con costruzione di una nuova consolle elettrica e di un sistema trasmissivo con elettromagneti.

Originali sono da considerarsi le canne di facciata in zinco, quelle interne in piombo e quelle di basseria in legno, i somieri principali a canale per registro con attuatori a borsette e pistoncini, i somierini supplementari, i crivelli, il mantice a lanterna, in origine provvisto di pompe sottostanti di azionamento ma attualmente alimentato da elettroventilatore.

Interessante la disposizione fonica, che al Grand’Organo aggiunge alla piramide del Ripieno (a file separate fino alla XV) un Bordone 16’ e diversi fondi di 8’, un flauto 4’ e un’Unda Maris; l’Espressivo si caratterizza per la ricchezza di violeggianti e per la presenza di un Oboe combinato e di Voci Corali. Il manufatto, di buona fattura ed esecuzione artigianale, è del tutto idoneo per l’animazione liturgica della Confraternita del Purgatorio presso la chiesa S. Francesco, ente proprietario del bene, in cui è collocato; difatti la volumetria non eccessiva dell’edificio liturgico assicura una ottima acustica e rende lo strumento adeguato al volume di suono necessario per l’accompagnamento del canto assembleare.

A tal fine si rende però necessario un intervento di restauro completo: lo stato di conservazione e la funzionalità del manufatto sono infatti compromessi da vari fenomeni di degrado. In particolare stato critico si trovano le borsette di azionamento dei pistoncini nei somieri, dalle pelli ormai secche e consumate; di fatto molte note dello strumento risultano non suonanti. Le canne metalliche di facciata e quelle interne sono caratterizzate da numerose ammaccature e hanno forse subito tagli nella lunghezza originale; le parti lignee possono presentare attacchi da insetti xilofagi, le parti metalliche presentano ossidazioni, le guarnizioni in pelle del mantice sono secche e non garantiscono una perfetta tenuta del vento. Tutto l’interno dello strumento si presenta pieno di polveri. Inoltre la trasmissione elettrica, risalente agli anni ’60, è ormai obsoleta e non garantisce una adeguata funzionalità e durata nel tempo.

La ditta restauratrice “Nicola Canosa” di Matera ha, in questi giorni, smontato l’organo per trasferirlo nei laboratori di Matera, Crema e Capurso dove si svolgerà l’attento lavoro di restauro che vedrà la durata di almeno 6 mesi dopo i quali, lo strumento sarà ricollocato nella sua sede originale e potrà riaccompagnare le funzioni religiose all’interno della chiesa San Francesco

La spesa complessiva di restauro è di 52.000 euro. Per tale circostanza sono stati preparati dei calendari per l’Anno Santo 2025 il cui ricavato sarà destinato a sostenere tali spese.

La Confraternita del Purgatorio ringrazia la Conferenza Episcopale Italiana, l’Arcidiocesi di Bari-Bitonto e confida nell’aiuto di quanti daranno supporto a questo prestigioso recupero non solo della chiesa di San Francesco ma dell’intera collettività”.

La Confraternita del Purgatorio

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