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Festa di San Giuseppe da Copertino con gli studenti

Questa sera nella Chiesa di San Francesco alle ore 18:30 la Confraternita del Purgatorio in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Gioia e con le strutture scolastiche della città, organizza la “festa dello studente” ad inizio anno scolastico sotto la protezione del francescano San Giuseppe da Copertino con la celebrazione della Santa Messa presieduta da Don Stefano De Mattia, sacerdote diocesano parroco della Parrocchia del Carmine in Sannicandro e assistente Azione Cattolica Diocesana.

San Giuseppe da Copertino nacque il 17 giugno 1603 da Felice Desa e Franceschina Panaca a Copertino (nei pressi di Lecce), in una stalla ancora esistente nel suo stato primitivo. Da bambino era solito adornare le chiese di Copertino e volle creare una sorta di piccolo altare anche in un angolo della sua casa, davanti al quale passava parte del giorno a pregare. A sette anni iniziò la scuola, ma una grave malattia durata quattro anni lo costrinse ad abbandonarla. Costretto a letto, non rinunciava alla Messa, dove veniva portato in braccio dalla madre.

A 15 anni avvenne la guarigione, da lui attribuita all’intercessione della Madonna delle Grazie, al cui santuario a Galatone (Lecce) si era recato con la madre.

Durante la malattia aveva pensato di farsi sacerdote francescano: gli mancava però la dovuta istruzione, perciò venne rifiutato. Per tre anni fu oblato presso i frati cappuccini con il nome di Stefano, per i quali curava il refettorio. Il giovane desiderava il sacerdozio, al quale non poteva accedere perché sapeva a malapena leggere e scrivere. Sentendosi assistito da una speciale protezione della Vergine Maria, si mise con impegno sui libri e superò gli esami: il 20 marzo 1627 divenne diacono e prodigiosamente superò anche la prova per il sacerdozio. Per l’ordine al sacerdozio vi era un esame da sostenere con il vescovo di Castro, prelato molto esigente nelle sue verifiche, che dopo aver interrogato alcuni giovani preparatissimi, pensò che anche i restanti, tra i quali c’era Giuseppe, fossero ugualmente abili e senza ulteriori verifiche approvò tutti[3]. Il 18 marzo 1628 fu ordinato sacerdote a Poggiardo ed il 28 dello stesso mese disse la sua prima Messa. Per 17 anni visse nel santuario della Madonna della Grottella a Copertino. Amava moltissimo la Madonna, che soleva chiamare «la mamma mia».

A san Giuseppe da Copertino vengono attribuiti miracoli, estasi e levitazioni, a causa di queste ultime subì due processi dinanzi al Sant’Uffizio per abuso di credulità popolare, accuse dalle quali fu pienamente assolto. Per sottrarlo alla curiosità popolare fu inviato dapprima ad Assisi (1639-1653), poi a Pietrarubbia (nelle Marche) e infine a Fossombrone (Pesaro 1653-1657), in isolati conventi-romitori dei Frati Cappuccini.

Il 9 luglio 1657 poté tornare dai suoi confratelli a Osimo dove, trascorsi gli ultimi sei anni di vita in completo isolamento, morì il 18 settembre 1663. Il suo corpo è custodito nella cripta del santuario, in un’urna di bronzo dorato.

Tra i fatti straordinari che si sarebbero verificati, la sua prima levitazione è documentata il 4 ottobre 1630, nel santuario della Madonna della Grottella a Copertino, dove si sollevò da terra fino all’altezza del pulpito. Le estasi e gli episodi di sollevamento da terra durante la celebrazione della messa divennero frequenti, davanti agli occhi della folla che arrivava a fare esperimenti sulla sua sensibilità con spilli e candele accese.

Cominciarono a verificarsi anche fatti considerati miracolosi dai fedeli, tanto che nel 1753 Domenico Andrea Rossi, Ministro Generale dei Minori Conventuali, pubblicò il “Compendio della vita, virtù e miracoli di S. Giuseppe di Copertino”. Nel 1643 fu inviato ad Assisi, dove gli fu consegnata la cittadinanza onoraria. Anche in quella città rivelò doti profetiche, annunciando tre giorni prima dell’evento la morte di papa Urbano VIII. Nonostante la cultura limitata, quando parlava di Dio “aveva tanta fecondia nei discorsi teologici che pareva dotto e intelligente”. Una scienza infusagli da Dio, secondo padre Roberto Nuti.

Fu beatificato da Benedetto XIV il 24 febbraio 1753 e dichiarato santo da Clemente XIII il 16 luglio 1767.

È considerato patrono degli studenti, per aver superato in modo ritenuto prodigioso gli esami per accedere al sacerdozio, nonostante la sua scarsa preparazione culturale. Si ritiene possedesse il dono della scienza infusa, venendo interpellato anche da teologi.

Il culto e la devozione si diffusero soprattutto nelle comunità e chiese francescane.

Nella chiesa di San Francesco a Gioia sono presenti due opere dedicate a San Giuseppe da Copertino; un dipinto su tela del XVIII secolo presente sull’altare a lui intitolato (entrando in chiesa il primo a destra) e un simulacro ligneo dei primi anni del 1700.

Carmine Candeloro

Confraternita del Purgatorio

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