Conclusi i festeggiamenti in onore di San Rocco nel segno della devozione/foto
Si sono svolti anche quest’anno, nel cuore dell’estate, i festeggiamenti in onore di San Rocco. Una festa che si appresta al suo quinto secolo di vita e che nonostante i tempi sta continuando a mostrare il suo essere viva. Viva perché tanti sono i gioiesi ed i non gioiesi che soprattutto nei giorni clou della festa, il 15 e 16 agosto, si sono recati in chiesa chi per partecipare alle celebrazioni e chi anche per un semplice saluto al Santo. E la confraternita di San Rocco che organizza i festeggiamenti si sta impegnando, anno dopo anno, a mantenere viva la devozione attraverso un programma sia religioso che civile teso al mantenimento della tradizione e ad aggiungere novità per stare al passo con i tempi. In seguito alle restrizioni imposte dalla pandemia, a partire da luglio è stato ripristinato il mese di preghiera in onore di San Rocco in forma rivisitata rispetto al passato: fino ai primi anni 2000 ogni giorno aveva luogo la celebrazione eucaristica, soppressa per mancanza di sacerdoti.
Oggi invece la volontà di ridare tono alla preparazione alla festa è rinata sotto forma di racconto/catechesi: ogni giorno un gruppo di confratelli, consorelle e devoti al Santo, guidati dal Padre Spirituale don Tonino Posa, si è riunito per la preghiera e l’ascolto della Vita del Santo dinanzi ad una nuova tela che lo raffigura dipinta e donata quest’anno dal confratello Vito Melchiorre.
Momento sentito e vissuto perché oggi conoscere la vita e l’esempio di questi campioni della carità ci permettono di riscoprirne la freschezza e l’attualità anche dopo secoli.
Dal 7 al 15 agosto si è svolta, come da programma, la novena con la Celebrazione Eucaristica presieduta nei primi tre giorni da don Carlo Verrecchia, parroco del Sacro Cuore, e nei successivi da don Alessandro Ventura, giovane sacerdote gioiese che esercita il suo ministero nella diocesi di Prato la cui famiglia ha i natali nella Confraternita di San Rocco.
Ogni sera si sono alternate le confraternite gioiesi nell’animazione della novena e domenica 13 hanno portato la loro testimonianza tutti i rappresentanti delle Caritas parrocchiali e dei gruppi di volontariato.
Il 15 agosto, solennità dell’Assunzione di Maria in cielo, nella Celebrazione mattutina hanno prestato giuramento una nuova consorella ed un nuovo confratello e c’è stata la consegna di un attestato di fedeltà per una consorella che ha raggiunto il 50° anno di associazione.
Nella Celebrazione serale si è conclusa la novena con la partecipazione di tutte le confraternite che hanno intonato il canto del Te Deum davanti al Santissimo Sacramento esposto per la venerazione.
Sabato 12 agosto, al termine della Messa, la Confraternita di San Rocco insieme a quella di San Filippo Neri che animava la celebrazione ed insieme ai devoti si è recata in Chiesa Madre per “prelevare” e riportare ufficialmente l’immagine processionale di San Rocco nella sua chiesa al termine dei lavori di restauro di cui è stato oggetto: un momento particolarmente sentito ed emozionante dalle parole dei fedeli nel rivederlo al suo antico splendore e nella sua Gioia.
Mercoledì 16 agosto, giorno della festa di San Rocco, alle 5,30 del mattino i primi fedeli erano già in chiesa per la prima tradizionale Messa presieduta da don Biagio Lavarra che fa risuonare per le strade gli inni a San Rocco nel buio, quando ancora non si vedono le prime luci dell’alba. Tutte le Celebrazioni Eucaristiche hanno visto i tanti fedeli di San Rocco riempire la chiesa, particolarmente durante la Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo di Bari-Bitonto Mons. Giuseppe Satriano, il quale ha delineato la figura di Rocco come giovane pellegrino innamorato del Signore che poteva tutto e di quel tutto ne ha fatto un dono.
Nel pomeriggio alle ore 18, come da quattro anni a questa parte, la Celebrazione Eucaristica si è svolta sul piazzale antistante la Chiesa per permettere una maggiore e migliore partecipazione dei fedeli ed a seguire l’immagine del Santo è stata portata in processione, accompagnata dal Concerto Bandistico “Angelo Lamanna” di Gioia, lungo le principali vie della città per il secondo anno secondo il senso contrario di marcia, scelta anche questa per permettere un miglior afflusso dei fedeli presenti lungo tutto il percorso.
In piazza Plebiscito lo stupore è salito quando al passaggio del Santo è stato lanciato un pallone aerostatico con la sua immagine, offerto dal confratello Franco Resta e dai tanti devoti che hanno voluto rendergli omaggio fino al rientro in Chiesa sulle spalle del sindaco Giovanni Mastrangelo e dell’assessore Franco Donvito, gesto non di demagogico esibizionismo ma di pura collaborazione: tutti possono portare sulle spalle l’immagine del Santo, come dimostrato dal più giovane portatore che ha “appena” vent’anni, ma pochi sono purtroppo quelli disposti a farlo, ignari del fatto che la perdita delle nostre tradizioni comporterà la perdita delle nostre feste e della nostra identità.
Terminati i festeggiamenti religiosi, non sono mancati quelli civili con un partecipatissimo concerto di una cover band di Jovanotti la sera del 15 agosto in piazza Plebiscito e con lo storico e tradizionale Gran Concerto Bandistico “Paolo Falcicchio” di Gioia del Colle che il 16 agosto ha allietato con i brani classici la città a partire dal mattino per concludere a sera, sempre in piazza Plebiscito, con l’esecuzione della Turandot di Puccini e del Bolero di Ravel. Al termine, hanno illuminato la mezzanotte i fuochi d’artificio della ditta De Carlo nella piena soddisfazione di organizzatori e presenti.
Alla Confraternita resta la soddisfazione di aver potuto dare alla città una festa degna di tale nome e che l’ha fatta sentire “comunità”. Una festa che deve dire grazie agli organizzatori che ogni giorno ha tolto del tempo alla propria vita privata per mettere su la festa, nel silenzio del dietro le quinte e nel più vivo spirito di volontariato gratuito. Una festa che deve dire grazie ai tanti sponsor ed ai tantissimi devoti che economicamente permettono la sua realizzazione. Una festa che deve dire grazie a questa amministrazione comunale, la prima dopo anni a credere nel suo valore storico/culturale e nel suo potenziale dimostrato col generoso contributo erogato per sostenere le spese. Una festa che deve dire grazie ai volontari che hanno curato la sicurezza della processione ed ai portatori, ormai rimasti in pochi, che si sono fatti carico del portare sulle proprie spalle l’immagine di San Rocco. Una festa che deve dire grazie a San Rocco, un Santo giovane vissuto nel Medioevo ed il cui messaggio è arrivato fino a noi perché sempre vivo e attuale.
Il prossimo appuntamento è a settembre per la presentazione storico-artistica del restauro dell’immagine di San Rocco che verrà comunicato sui canali social e giornalistici per poter dare alla cittadinanza la possibilità di arricchirsi e riappropriarsi di pezzi di storia dimenticati nell’oblio del passato.[foto Mario Di Giuseppe]
Confraternita di San Rocco