CronacaRegione

Soccorso fauna selvatica. L’ennesimo scarica barile istituzionale

Riceviamo e pubblichiamo.

“L’animale in foto è stato recuperato alle 19.30 circa di giovedì 15 Agosto 2024. L’ho recuperato io stessa su segnalazione di alcuni cittadini che me ne avevano segnalato la presenza già nel primo pomeriggio.

Mi capita spesso che i cittadini mi segnalino fauna selvatica in difficoltà, perché da una quindicina d’anni a questa parte mi rendo disponibile, quando possibile, a prestare soccorso agli animali selvatici bisognosi.

Impossibilitata ad intervenire, ho indicato alla cittadina segnalante la procedura da seguire, ossia contattare la polizia locale e segnalare la presenza del colombo, così che potesse essere soccorso.

La cittadina si è sentita rispondere che il colombo non è una specie protetta e che era Ferragosto, pertanto, se avesse voluto, avrebbe potuto farsi carico dell’animale e avrebbe potuto chiamare un veterinario.

Quando la cittadina mi ha riportato il feedback ricevuto, ho invitato la stessa a contattare nuovamente la polizia locale per fare presente che l’articolo 8 del calendario Venatorio regionale individua nella polizia municipale l’organo deputato al recupero e alla consegna dei selvatici presso l’osservatorio faunistico regionale e che il piccione rientrava tra le specie selvatiche.

Per la seconda volta la cittadina si è sentita rispondere che era il 15 di agosto e che non sarebbero potuti intervenire. Ho chiamato personalmente i carabinieri esponendo l’accaduto.

Mi è stato detto che sarei stata ricontattata ma nessuno l’ha fatto.

Alle 19.30 circa, per scrupolo, mi sono recata sul luogo in cui mi era stato segnalato l’animale, che, a distanza di più di tre ore si trovava ancora lì, in Via Glinni, a poche centinaia di metri dal comando della polizia locale di Gioia del Colle.

Ho trovato l’animale in condizioni di estrema sofferenza, con una zampa spezzata e che girava su se stesso.

Per diverse ore gli è stato negato il soccorso, lasciato sofferente, senza acqua e non è stato messo in sicurezza rispetto alle auto o ad animali domestici che avrebbero potuto attaccarlo e ucciderlo.

Ho recuperato l’animale e mi sono recata con lo stesso presso la caserma dei carabinieri, i quali hanno sollecitato l’intervento dei vigili urbani, che di lì a poco sono venuti presso la caserma dei carabinieri per recuperare l’animale.

Mi chiedo, e chiedo alla politica e alle istituzioni: perché un cittadino deve rivolgersi ad una forza di polizia per chiedere l’intervento di un’altra forza di polizia preposta ad assolvere ad un compito?

Perché i vigili urbani sono intervenuti su sollecitazione dei carabinieri e non su richiesta di un cittadino?

Perché viene suggerito ai cittadini di soccorrere l’animale e di portarlo privatamente da un veterinario quando la legge prevede che la detenzione della fauna selvatica costituisce reato e il cittadino è tenuto a consegnarlo alla polizia municipale?

Perché viene riferito ai cittadini che il colombo non è specie selvatica quando lo stesso rientra a pieno titolo nelle tutele della legge 157/92 e quindi è, a tutti gli effetti, PATRIMONIO INDISPONIBILE DELLO STATO, ed è proprio lo Stato, attraverso i suoi organi, a doversene prendere cura in caso di necessità?

Se da un lato verrebbe da pensare che i piccioni non godono di molta simpatia e che, come sosteneva Nietzsche, “la morale è soggetta a standard estetici”, purtroppo l’esperienza mi ha insegnato che lo stesso trattamento viene spesso riservato anche ad altri selvatici, quali grillai, assioli, gufi, gheppi etc.

La polizia municipale risponde troppo spesso di essere impossibilitata ad assolvere ad un compito che gli viene assegnato dalla legge per carenza di personale; tale situazione mette i volontari nella scomoda posizione di dover sopperire alle mancanze delle autorità preposte.

I volontari agiscono mossi da sensibilità, gratuitamente, a proprie spese, ma soprattutto, intervengono quando possibile; non possono e non devono sostituirsi a chi è tenuto dalla legge ad intervenire.

Il fatto che qualcuno possa fare leva sulla sensibilità di qualcun altro e costringerlo ad agire anche quando non è tenuto a farlo, è inaccettabile e vergognoso!

Faccio appello dunque al Sindaco Mastrangelo affinché prenda coscienza di questa situazione che si protrae da quasi un ventennio e che diventa sempre più problematica.

Negli ultimi anni ho visto crescere la sensibilità e l’attenzione dei comuni cittadini nei confronti delle questioni ambientali e degli animali selvatici e non. Mi rammarica e amareggia profondamente il fatto che una tale accresciuta attenzione venga azzerata da un sistema fallace che mortifica brutalmente il senso civico dei cittadini, invitandoli, di fatto, a voltarsi dall’altra parte di fronte a questioni di pubblico interesse.

È una vergogna a cui assisto da troppi anni e di fronte alla quale non sono più disposta a tacere! Da questo momento ogni omissione da parte di chi di dovere sarà denunciata. È tempo di individuare delle responsabilità!”.[Giovanna Gu]

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