Il paese dei balocchi – Spesi per Natale oltre 70mila euro. Un affronto per le tante povertà
Gioia, città del vino, della mozzarella, della banda e dei … balocchi. La suggestiva giostrina Carousel del 1900 in piazza Plebiscito ne è l’emblema: per un giro 2,50 euro, per chi se ne può permettere dieci “solo” 20,00 euro (Del. di Giunta n. 321 del 27/11/23). Chi non può e con quei 20 euro ci deve sopravvivere una settimana resta con amarezza a guardare.
E l’albero di 14 metri con luci stroboscopiche acceso l’8 dicembre? Insieme al concerto di Foresi ed al laboratorio della Navita solo 45mila euro (cofinanziamento Anci – Conai, Det. 1450 del 05/12/23). Lo stesso albero sempre Navita lo ha acceso anche a Mola di Bari, evidentemente c’erano “margini” di sconto per un doppio acquisto. A distanza di pochi metri dal maestoso simbolo natalizio in via Verdi, otto famiglie hanno dovuto abbandonare i loro appartamenti per infiltrazioni di acqua. Per loro il Natale non sarà tutto luci e lustrini.
La Giunta ha approvato per il Natale gioiese una ulteriore spesa di 23mila550 euro così suddivisa: 15mila250 euro per le luminarie per offrire “a bimbi e cittadini un clima di luci, feste e serenità” che – ne siamo certi – se non c’è nulla da mangiare saziano di gioia. Solo 1500 euro per gli spot televisivi natalizi con cui i nostri amministratori si fanno pubblicità per le prossime elezioni. Per manifesti e locandine 1200 euro. La discesa di Babbo Natale in slitta, 600 euro, la “Sfilata di cavalli in carrozza” 350 euro, il concerto di Jubilate Deo altri 350 e per altri due concerti e una rappresentazione in teatro 2800 euro…
Con diverso atto, quindi al di fuori di questi costi cui vanno a sommarsi, troviamo altri 12mila 429 euro (Del. di Giunta n. 332 del 05/12/23) così suddivisi tra Pierre Animazione di Piero Romanazzi e Arianna Nicastri di Supereroi: 6.039 euro per animazione e intrattenimento, 5.490 per la casa di Babbo Natale nella de Deo, il resto per manifesti (300 euro) e Siae (600).
Ed ancora 1.500 euro (Del. di Giunta n. 327 del 01/12/23) sono stati dati al Comitato del Centro storico per laboratori per creare le ghirlande e le luci che abbelliscono ed illuminato il Centro storico.
Lo scorso Natale per le luminarie furono spesi “solo” 5mila 400 euro (Iva inclusa) per otto alberi di Natale e due simil pacchi (Del. 361 del 20/12/22 e Det. n. 216 del 23/12/22).
Il costo dei Calici di San Martino che ha aperto le feste invece a quanto ammonta? Solo a 6.527 euro, il 50% a carico del Comune, la restante parte finanziata dalla Regione, al netto dei ticket e dalle consumazioni pagati dai cittadini.
Come sono stati spesi nel dettaglio? 1.572,00 euro per i giocolieri della Compagna dei Briganti di Guido Leronni, 1.050,00 in favore di GEGE’ Animazione di Vincenzo Donvito; 2.123 euro in favore della Associazione Italiana Sommelier, 500 a Teleregione (a parte gli spot di cui sopra), 550 a Bisbiglii dell’Anima di Barbara Baldari e 732 euro alla Società Italiana Degli Autori (Siae). Non risulta sia stato concesso alcun contributo all’associazione Palio delle Botti, che pur compare tra gli organizzatori.
Nei primi 9 giorni di dicembre (perché altro di sicuro spunterà) per rendere indimenticabili le feste natalizie l’Amministrazione ha speso 70.006 euro tondi, tondi.
Al danno inferto, anche la beffa… Sul palco l’8 dicembre il sindaco Mastrangelo e l’assessore all’Ambiente Etna ringraziano sperticatamente Navita – pluripagata per i servizi offerti e pagati con la nostra Tari – perché ci ricorda quanto sia importante tutelare l’ambiente. Toccante l’appello di Etna che – parafrasando Papa Pacelli – chiede ai presenti di portare a casa un abbraccio agli anziani ed ai malati ricordandogli che la comunità si stringe intorno a loro.
Con 70mila euro siamo certi che per questo mese non sarebbero mancati cibo, medicine e compagnia (anche a pagamento) ai poveri, agli ammalati ed alle persone sole.
Le stesse per cui un partito di opposizione, invece di leggere gli atti e contestare in Consiglio i provvedimenti iniqui, tra un salamelecco consigliare e l’altro organizza una raccolta di beni di prima necessità, ovviamente chiesti ai cittadini. Per pura solidarietà o per mera pubblicità elettorale? beni devoluti a chi? All’Emporio presso cui presta servizio di volontariato uno dei politici più “chiacchierati” degli ultimi 30 anni della politica locale, e che fa parte della stessa coalizione.
Di questo Natale cosa resterà? Il countdown sotto le luci stroboscopiche da cinema a cinque stelle, neanche stesse per apparire Gesù Bambino e l’eterna vanità di una classe politica che sull’apparenza e sui luoghi comuni ha costruito la sua credibilità… ma solo per gli allocchi del paese dei balocchi.
Leggo ora…70000 mila euro! Ma scherziamo? Alla Navita che già ci guadagna un botto con la tari che paghiamo. Doveva metterlo gratis l’albero in piazza!