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Solidarietà con il popolo palestinese. Rompere il monopolio della disinformazione

“In queste settimane in Palestina, nella Striscia di Gaza, lo Stato di Israele sta continuando i massacri degli anni precedenti, colpendo con la sua macchina militare la popolazione, i civili e i bambini con migliaia di morti. Sta imponendo un blocco totale, privando gli abitanti di acqua, cibo, medicine, forniture mediche ed elettricità, preparando un’invasione di terra e un genocidio.

Una ignobile macchina di propaganda, con la partecipazione degli Stati Uniti, dell’Unione Europea, dei governi del “civile Occidente”, sta cercando di scagionare la barbarie dello Stato israeliano e di incriminare la resistenza del popolo palestinese.

La stessa propaganda non ha detto una sola volta che i territori palestinesi sono occupati dallo Stato di Israele; “esperti” sfilano quotidianamente dagli studi della disinformazione, cercano di cancellare la storia e di cancellare la parola “occupazione” dal vocabolario, tentando provocatoriamente di identificare la resistenza del popolo palestinese con il terrorismo.

La brutalità dell’occupazione israeliana ha portato a grandi ondate di rifugiati.

Si può avere qualsiasi opinione sul carattere e sulle posizioni di Hamas, condanniamo l’attacco operato il 7 ottobre scorso, ma dietro il bersaglio deliberato c’è un tentativo di diffamare la lotta palestinese, ed è ben noto che i mezzi violenti, il terrorismo usato dalle forze di occupazione provocano ritorsioni e altrettanta violenza

Hamas come organizzazione politico-religiosa e islamica è venuta alla ribalta dopo il 2000 e soprattutto dopo il 2007, quando è emersa come forza leader nelle elezioni della Striscia di Gaza in mezzo ai conflitti intra-palestinesi, e coloro che oggi cercano di nascondersi dietro di essa per sostenere l’occupazione israeliana non possono giustificare i continui crimini israeliani.

La situazione è critica. In qualsiasi momento le operazioni militari potrebbero essere ampliate.

L’attacco di Israele e gli sviluppi che mettono i palestinesi nel mezzo di crescenti rivalità geopolitiche, sottolineano la necessità di rafforzare la lotta per porre fine all’occupazione. Di fronte ai vari sostenitori delle “pari distanze” tra vittima e carnefice, ora è urgente rafforzare la solidarietà con il popolo palestinese, fermare il massacro israeliano sostenere la sua lotta per una patria libera,

sostenere la lotta contro la guerra in tutta la regione. lottare per la fine dell’occupazione israeliana, per uno Stato palestinese indipendente, unito e vitale, accanto a Israele, nei confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale, per il ritorno dei rifugiati e per la liberazione di tutti i prigionieri politici delle fazioni in lotta.

Per le ragioni di cui sopra e per comprendere le ragioni storiche e geopolitiche che hanno portato all’attuale situazione, si invita la cittadinanza a partecipare all’incontro pubblico che si terrà venerdì 17 novembre 2023 presso la Sala De Deo del Comune di Gioia del Colle alle ore 18 saranno presenti rappresentati della comunità Palestinese in Italia”. [comitatodiscopogioia@libero.it]

Comitato di Scopo Art 11 Ripudia la guerra – Gioia del Colle

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