“Sospiri di balera” – Spettacolare teatro danza del Sic ricordando Lindsay Kemp/foto
di Dalila Bellacicco
In attesa il 25 agosto alle 20:30 di applaudire Davide Gasparro ospite a sorpresa della rassegna “La prima radice” con “Paolo” presso Orto dalla Luna in via vecchia Santeramo, ricordiamo “Sospiri di balera”, spettacolo da brivido di teatro, danza e canto portato in scena in piazza Rossini il 1° agosto da Sic!ProgettAzioni Culturali sotto la direzione di Maurizio Vacca. Una performance davvero spettacolare che ha molto emozionato i presenti, trascinati in una balera, culla di sogni ed amori e “teatro” degli anni in cui la guerra li dilaniò con la sua violenza.
Scena unica, una vecchia radio a dar “voce” alla storia, un tavolino, degli sgabelli, bottiglie e bicchieri e loro, i giovanissimi danzatori recitanti, ventuno ragazzi che per diciotto giorni con Daniela Maccari hanno scoperto la bellezza di queste musiche e di queste voci rigorosamente dell’epoca e ballato su di esse, attraversando ed interpretando – con baci, abbracci, canti rotti dal dolore e dalla disperazione e corse in virtuali rifugi – i drammi, le gioie, le speranze di quegli anni. Uno tsunami di emozioni che attraverso espressioni, gestualità, passi di danza e persino respiri affannosi è arrivato al numerosissimo pubblico, sconvolto da tanta bravura, bellezza e pathos.
“Sospiri di balera” – una creazione di Lindsay Kemp per l’occasione straordinariamente “interpretato” da David Haughton -, evoca quei sette terribili anni che cambiarono il mondo dal 1938 al 1945. Anni in cui Lindsay Kemp bambino improvvisava spettacoli nei rifugi per distrarre i suoi cari, anni trasformati in un mosaico di fotogrammi in bianco e nero evocati in una balera “che sospira, di dolore e di amore”. I giovani danzano sulle stesse musiche che ottanta anni fa i loro avi fischiettavano e ballavano sognando il futuro, temendo il presente, immemori del passato. Una performance che allo stesso tempo si sgancia dal tempo e torna a vivere nella quotidiana follia delle guerre che ad ogni latitudine “spengono” la gioia di vivere, spezzano le vite, lacerano relazioni.
“Il mio teatro – confessa Kemp – è sempre sogno. Una celebrazione della musica e della danza come luogo di incontro e di racconto…”
Un grande plauso a tutti loro, a Maurizio Vacca che a distanza di anni mantiene intatto quel “filo” d’oro che lo lega al Maestro Kempche ricordiamo in teatro con ali d’angelo e piume che scendono danzando sul palco. È lui con Sic a portare in residenza a Gioia Daniela e David, costruendo nei giovani memoria, instillando passioni e rispetto, innovando “Sospiri di balera” con un piano luci che al buio avrebbe fatto “scintille” nel vero senso della parola, accendendo ancor di più il pubblico trascinato nelle tenebre di una violenza di cui solo l’eco giunge dai libri di storia e incendiando gli animi di indignazione contro ogni prepotenza, sopruso, dittatura, limitazione della libertà.
L’assessore alla Cultura Lucio Romano dando voce a tutti, ha invitato Maurizio, Daniela, David, Anna Maria Stasi – bravissima attrice e danzatrice, superlativa nell’intonare a cappella l’inno liturgico ebraico “Adon Olam” mentre viene “deportata” dai nazisti interpretati da Roberto Indellicati, Riccardo Petrera, Raffaele Ricciardi – ed il Sic a disporre del teatro per la prossima stagione e riproporre lo spettacolo all’interno, cornice assolutamente più indicata sia per meglio apprezzarlo che per realizzarlo.
Bravissimi gli attori, quasi tutti ragazzi dai 14 ai 25 anni che frequentano o hanno frequentato i corsi del Sic – Roberto Bianco, Aurora Cardetta, Mattia Colangelo, Claudia Fiorente, Nicole De Nisco, Mirko Di Santo, Michele Ferrovecchio, Federica Indellicati, Alessandro Lisco, Giorgia Mazzola, Giulia Melillo, Matilde Mileto, Antonio Moretti, Sofian Radi, Giulia Riccardi, Martina Spinelli, Claudia Suricoe Stefano Turi – che in un luglio torrido hanno rinviato le vacanze per partecipare al laboratorio curando “trucco e parrucco” da soli, con abiti, cappelli e calzature a tema, danzando su brani di Alberto Rabagliati (“Quando la radio”, “Maria la O”), Trio Lescano (“Maramao”, “Tulipan”, “Valzer della fisarmonica”, “Orchestra sincopata”…), “Quel motivetto che ti piace tanto” di Barzizza, “Sur le plancher des vaches” di Alibert, “Koilen” di Mishka Ziganoff, “Creola” di Gino Bechi, Tornerai di Lina Cavalieri e “In the mood” di Glenn Miller…Swing e danze sfrenate foriere di Foxtrot e Rock ‘n Roll insieme a chewinggum, calze di nylon e cioccolata.
Una esplosione finale di gioia e di vita dopo l’oscurità delle deportazioni – lacerante il “Bella ciao” cantato da Sofian a cappella e sussurrato da Giorgia, la violenza dei bombardamenti che il casuale rombo di veri aerei in volo ha reso ancor più reale, la disperazione dei sopravvissuti, la resurrezione dalle macerie e dalle deportazioni, la gioia di ritrovarsi, sia pur feriti, ancora vivi. Bravissimi tutti! [Foto di Mario Di Giuseppe e Lucia Ponte]