Attualità

Denuncia. “Vergognosa occupazione dei parcheggi per i disabili”

“Fino a qualche anno fa, disabilità ed inclusione erano principi morali che sentivo vicini per semplice empatia e amore verso il prossimo. Mai avrei potuto immaginare che, nel giro di un mese o due, mi sarei ritrovata a combattere personalmente contro un sistema sanitario elitario e l’ignoranza pericolosa di chi, per fortuna, non ha mai provato quella sensazione di impotenza dolorosa provocata dalla sofferenza silenziosa di un familiare o un amico.

Vivere con un diversamente abile è l’unico modo per comprendere tutte le difficoltà dei piccoli gesti quotidiani che spesso si danno per scontati. Alzarsi dal proprio divano, cucinare o guidare diventano inconvenienti giornalieri, e ci si scontra con una realtà frustrante: ogni ora è un promemoria di quanto la vita sia stata inguista. Vivere con un diversamente abile significa vivere con una persona la cui vita dipende quasi completamente dalla tua generosità e comprensione, e dalla tua volontà di prendertene cura, senza compassione. Purtroppo però, molto spesso a mancare è il rispetto, ci si ritrova a fare i conti con la maleducazione e il menefreghismo di chi non comprende tutto ciò.

Parcheggiare in posti riservati a disabili, vicino ad ospedali, cliniche, farmacie in particolar modo, non è una svista, è una mancanza di rispetto consapevole. Privare un disabile di un tale diritto è una semplice vergogna. Per cui vi chiedo gentilmente, pensate prima di lasciare la macchina in posti riservati ai diversamente abili, pensate che si potrebbe trattare di un vostro familiare, un fratello, un amico, o anche di voi stessi. La vostra comprensione è un atto di gentilezza che potrebbe migliorare la giornata di qualcun altro.

Vivere con un diversamente abile insegna ad apprezzare ogni secondo della vita, anche quei momenti che ci sembrano noiosi. Ma soprattutto, si impara che l’unica disabilità sono la maleducazione e la non curanza di chi è più fortunato nei confronti dei più deboli.

Queste parole non nascono da un senso di superiorità o di auto compiacenza, perché nella vita non esistono i buoni e i cattivi, ma solo buone e cattive abitudini che, se pur non facilmente, possono cambiare e rendere il mondo un posto migliore anche per chi è meno fortunato. Altruismo e generosità sono presenti in tutti noi, e questa lettera è semplicemente un incoraggiamento a saperli riconoscere, apprezzare mettere in atto.

GIANNA DE BELLIS

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