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Mulino Nettis – “Falciato” un altro pezzo di archeologia industriale

“Abbattere per ricostruire. Ricostruire per dare un nuovo senso o solo riempire un vuoto nello spazio urbano. Lì dove c’era il lavoro dell’uomo, oggi si abbatte un pezzo di storia di archeologia industriale che faceva di Gioia del Colle una città riferimento tra Bari e Taranto. Quando il cemento avrà ultimato il suo lento e grigio riempire gli spazi che con fatica i nostri avi hanno costruito con dignità non ci sarà più la Città/Comunità.”

Questa la riflessione didascalica di Alessandro Capurso a margine della foto che immortala la distruzione dello storico Mulino Nettis in via Paolo Cassano, angolo via Filippo Dentico. Lo stato di abbandono in cui l’opificio versava non ne occultava l’antico vigore. Attingiamo dalle conoscenze storiche del professor Franco Giannini per ricordare che il pastificio Netts fu fondato da Pasquale Nettis agli inizi degli anni ’40 e continua ancora oggi con le nuove generazioni attraverso l’impianto del Pastificio del Colle.

“Pasquale, figlio di un proprietario terriero, dopo aver frequentato le scuole e approfondito gli studi tecnici si arruola nell’esercito tra i ‘Carabinieri a cavallo’. Ottiene una medaglia al valore militare ed è fatto prigioniero in Grecia. Al termine della Seconda Guerra Mondiale fonda a Gioia il Mulino e Pastificio Nettis. Subito dopo apre una fabbrica di ghiaccio a Gioia ed un’altra a Martina Franca.

Ottiene l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro. Ricopre numerosi incarichi tra i quali: membro del Consiglio Direttivo del Banco di Roma, assessore nel Comune di Leverano, tesoriere del Rotary Club di Gioia, Confratello della Chiesa di S. Francesco. Da una pubblicità che appare sulla Guida Generale del Sud Puglia-Lucania-Abruzzo-Calabria Agricola-Commerciale- Industriale, pubblicata a Bari nel 1937 dalla tipografia Laterza & Polo, si legge: Ditta Fratelli Nettis. Premiato stabilimento frigorifero. Fabbrica di ghiaccio cristallino d’acqua del Sele. Celle refrigeranti. Molino a cilindri. Industria Agraria Armentizia. Gioia del Colle (Bari) Via Santeramo (Stabile proprio).

Il mulino si articolava in quattro reparti: impianto di macinazione del grano tenero, separatore della farina dalla crusca, servizi igienici e tre magazzini. Lavorava quotidianamente 130 quintali di grano, proveniente da paesi pugliesi e anche della Basilicata. Si ricavava il 77% di farina e il 23% di crusca, che allora si utilizzava in gran parte per l’allevamento zootecnico (gran parte bovini, da cui verrà un’altra eccellenza gioiese). Prima della definitiva chiusura il Mulino Nettis nel 1964 è stato dato in fitto e gestito dalla società Fusillo-Amatulli di Noci. Lo stabilimento è restato in attività fino al 1979.”

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