Sperimentazioni ITEA. Associazione GrlG chiede annullamento atti
Intervista al Presidente regionale GrIG Avv. Filippo Colapinto
Quali sono le iniziative che l’Associazione Gruppo di Intervento Giuridico ha promosso, o che intende promuovere, a difesa del territorio locale?
“Nel corso degli ultimi mesi il GrlG ha promosso diverse azioni giudiziarie a tutela del territorio regionale. Per la salvaguardia dei valori ambientali e storico-culturali della Lama San Giorgio, ha impugnato dinanzi al T.A.R. Puglia e al Consiglio di Stato, a patrocinio degli avvocati Carlo Colapinto e Filippo Colapinto, l’autorizzazione paesaggistica regionale, rilasciata in favore di RFI, nonché la proroga della dichiarazione di pubblica utilità in relazione al nuovo “nodo ferroviario di Bari”.
L’associazione ha, altresì, impugnato, sempre a patrocinio degli avvocati Carlo Colapinto e Filippo Colapinto, il nuovo piano regionale dei rifiuti che ha previsto, tra le altre cose, la riattivazione delle due discariche di Conversano e Corigliano d’Otranto, con palese violazione dei precetti comunitari in materia.
Non solo. GrIG è in procinto di impugnare le varie autorizzazioni ministeriali per la realizzazione, oserei dire, “selvaggia” di impianti eolici sia off-shore che on-shore (uno è previsto in agro di Sammichele di Bari, nel territorio tra i Comuni di Casamassima ed Acquaviva delle Fonti), oltre a presentare alla Procura regionale della Corte dei Conti una denuncia nei confronti di AQP e Regione Puglia per manifesto danno erariale causato dall’enorme spreco, protrattosi per quasi un decennio, della risorsa idrica, scarsa, causato dalla mancata manutenzione delle dighe.
Infine, è stato impugnato il provvedimento autorizzativo unico regionale (Paur) rilasciato dalla Regione, che di fatto dà il via libera alla realizzazione del resort di lusso nell’area di Costa Ripagnola, a nord del comune di Polignano a Mare”.
A Gioia del Colle, invece, tiene banco, anche alla luce delle recenti pronunce di TAR e Consiglio di Stato sull’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dalla Regione Puglia in favore di Newo, la annosa questione della compatibilità con l’ambiente dell’impianto di ossicombustione flameless di ITEA. Quali novità ci sono in merito?
“È opportuno precisare che la legittimità dell’autorizzazione regionale rilasciata in favore di Newo per la realizzazione dell’inceneritore di Modugno è ancora sub iudice atteso che pende il ricorso per la cassazione della decisione del Consiglio di Stato. Una cosa, però, è certa: sebbene il diverso avviso dei Giudici di Palazzo Spada, la tecnologia flameless è pericolosa per la salute.
E questa non è una mia considerazione, bensì la conclusione a cui sono pervenuti i componenti del Collegio peritale nominato dal Tribunale di Bari nel corso del procedimento penale che ha portato al dissequestro dell’impianto di ITEA. Periti dell’Ufficio che – è bene ricordarlo – rivestono la qualifica di pubblici ufficiali”.
Ci dica, cosa emerge dalla relazione dei periti del Tribunale?
“La tecnologia c.d. perle vetrose, uso le parole degli stessi Consulenti Tecnici d’Ufficio “non è ancora matura per una reale applicazione su larga scala” (n.d.r: sottolineatura e grassetto sono a cura degli stessi Consulenti); “la concentrazione degli inquinanti è a volte troppo elevata; è necessario eseguire ulteriori sperimentazioni per migliorare lo stadio di trattamento fumi” (pagina 9).
“Le autorizzazioni dell’impianto, inclusa quella vigente, sono difformi dal comma 11 dell’art. 208 del D.Lgs. n. 152/2006”; “il rifiuto pericoloso CER 191301 risulta che contiene quantità misurabili di PCB e diossine e quindi di sostanze definite come cancerogene e/o teratogene a tossicità e cumulabilità particolarmente elevate. I provvedimenti autorizzativi di ITEA S.p.A. all’epoca vigenti vietavano il trattamento di tali rifiuti” (n.d.r.: grassetto e sottolineatura, ancora una volta, sono a cura dei Consulenti dell’Ufficio, pagina 11 della relazione).
“ITEA S.p.A. non ha mai smaltito o avviato a recupero le scorie vetrose prodotte a partire dal 4 agosto 2009 …, e che risultano tutt’ora in deposito preliminare non autorizzato” (pagina 12).
La nocività dell’attività è ribadita dagli stessi Consulenti nell’elaborato peritale, pagina 52, “dal momento che dalle analisi fornite da ITEA S.p.A. si evince che nelle emissioni dell’impianto ci sono diossine (n.d.r.: ancora una volta, sottolineatura e grassetto sono a cura dei Consulenti) e quindi sostanze definite come cancerogene e/o teratogene a cumulabilità particolarmente elevata. Ciò non consentiva di beneficiare dell’esclusione dell’autorizzazione di cui all’art. 272”.
Pertanto, quali sono le determinazioni che si ritiene opportuno adottare a difesa della salute dei cittadini gioiesi e del nostro ambiente?
“Tali gravi criticità, oltre le altre puntualmente evidenziate nella medesima consulenza, avrebbero dovuto indurre il Comune di Gioia del Colle ad annullare o revocare il parere favorevole rilasciato nel corso del procedimento amministrativo inerente alla determinazione dirigenziale del 30 marzo 2017 n. 47 (VIA ed autorizzazione all’esercizio dell’attività da parte di ITEA), in quanto, “condizionato alla non nocività dell’attività considerato che l’impianto risulta ubicato nelle immediate vicinanze dell’abitato” (nota Comune di Gioia del Colle prot. n. 1954 del 25 gennaio 2017).
Delle due, l’una, o il Comune di Gioia del Colle dovrà annullare/revocare il predetto parere favorevole, ovvero, il medesimo parere non è più valido ed efficace perché condizionato alla non nocività dell’attività.
Anzi, a ben osservare, le evidenziate criticità confermano il fatto che non si è in presenza di un quadro di “incertezze” sull’affidabilità tecnica dell’impianto, trattandosi, per contro, di effettive e preoccupanti deficienze progettuali del processo produttivo di ITEA, come è stato certificato dai pareri contrari di ARPA Puglia e ASL Bari, addirittura risalenti all’anno 2017, nonché dell’allarmante presenza di diossine nelle emissioni dell’impianto e, quindi, sostanze cancerogene e/o teratogene a cumulabilità particolarmente elevata.
In tale delineato contesto, in qualità di Presidente regionale di Gruppo di Intervento Giuridico, ho chiesto al Sindaco Avv. Mastrangelo di intervenire sollecitamente – anche in ragione del fatto che lo stesso è Autorità Sanitaria Locale – ed adottare ogni opportuna azione a tutela della salubrità dell’ambiente”.